La santeria nei riti pagani

magia nera potente

La santeria nei riti

Durante il periodo dello schiavismo, i conquistatori spagnoli, che giravano per le nuove terre scoperte commerciando schiavi sia dall’Africa che dall’America Latina, proibivano a questi il culto delle proprie religioni. Questo avveniva perché rispetto al Cattolicesimo, religione degli spagnoli, le altre credenze prevedevano il culto di molti dèi e si contrapponevano radicalmente alla religione monoteista per eccellenza che era il cristianesimo.

Proprio da qui nacque il termine di santeria, un modo che gli spagnoli avevano per screditare l’eccessiva presenza di divinità di vario tipo all’interno dei culti animisti di queste popolazioni.

Questo portò le popolazioni schiavizzate a dover occultare i propri riti per evitare ripercussioni. Furono inoltre costrette a venerare il culto cattolico; in mancanza di questa pratica la pena sarebbe stata la morte.

Le popolazioni schiavizzate, però, riuscirono a trovare un modo per continuare a praticare i loro riti, e lo fecero nascondendosi dietro l’iconografia cattolica: i santi più importanti del Cristianesimo divennero, all’insaputa dei conquistatori spagnoli, il tramite per venerare gli dèi e gli spiriti che popolavano le credenze delle popolazioni tribali schiavizzate.

Questa pratica portò alla nascita di una vera e propria religione, che si sviluppò principalmente tra le popolazioni del centroamerica, in particolare a Cuba ma, più in generale, in tutte le popolazioni afroamericane.

Le divinità nella santeria

Come detto, la santeria nasce come conseguenza di una costrizione al culto monoteista ma lo trasforma in uno politeista. Ad ogni divinità venerata nella santeria corrisponde un santo della religione cattolica. Ce ne sono davvero una infinità ma i più importanti sono:

  • Ogun: è conosciuto come il dio del ferro e come la divinità capace di plasmare il metallo a suo piacimento. Associato spesso alla guerra, è infatti rappresentato armato di machete. Vive nelle foreste in solitudine. Il suo corrispettivo nella religione cattolica è San Pietro.
  • Babalù Ayè: è uno degli dèi più potenti e più venerati, soprattutto in Africa. È associato alla guarigione e si narra che sia in grado di liberare l’uomo da qualsiasi malattia. Per questo motivo, il sincretismo con i santi della religione cattolica lo associa a San Lazzaro.
  • Orula: rappresentato con il colore giallo e il colore verde, la sua storia è ancora abbastanza controversa. C’è chi lo associa alla figura di Gesù, chi invece a quella di Francesco D’Assisi.
  • Changò: è il dio che rappresenta la virilità e la potenza maschile. Nella leggenda si narra che non esiste figura femminile con la quale non si sia unito e con la quale abbia generato un figlio. Stranamente, però, il sincretismo religioso con i santi cattolici lo associa alla figura femminile di Santa Barbara.
  • Oshùn: come il dio Changò rappresenta la virilità, la dea Oshùn è il simbolo della femminilità, dal colore giallo e oro. Potrebbe essere il corrispettivo nella santeria della vergine Maria.

Così come i santi sono associati alle divinità, c’è da dire anche altri elementi dei rituali cristiani trovano riscontro nella santeria. Nella transustanziazione, ad esempio, dove il latte di cocco viene usato esattamente come il sangue di cristo nel cattolicesimo.