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Preghiere

Santa Maria Goretti

Santa Maria Goretti

Maria Goretti nacque in provincia di Ancona, il 16 ottobre del 1890, venne battezzata appena nata con il nome di Maria Teresa. Questa venne poi cresimata, come si usava all’epoca all’età di sei anni, quando il vescovo Giulio Boschi scelse di giungere in visita pastorale.

I genitori di Maria Goretti, oltre a lei ebbero altri quattro figli che lavoravano come braccianti agricoli. Stentando nella vita quotidiana e con una famiglia numerosa la famiglia si trasferì nell’Agro Pontino per riuscire a ottenere più fortuna.

Santa Maria Goretti e la vita tra Dio e il quotidiano

Santa Maria Goretti, soprannominata con il nome di Marietta, si dedicava alla vendita di colombi e uova a Nettuno, al trasporto dell’acqua e alla preparazione di colazioni per coloro che lavoravano nei campi e gli rammendava il vestiario.

Maria Goretti era molto religiosa come tutta la sua famiglia e recitava spesso il Rosario e veniva definita: un angelo di figliola. Con grandissimi sacrifici e nonostante le difficoltà la santa decise di frequentare il catechismo e a meno d’undici anni, invece che a 12, come si usava al tempo, la ragazza ricevette la Prima Comunione.

D’allora partecipò ogni giorno alla messa nella chiesa vicina, tranne da giugno a settembre quando questa chiudeva. Allora si recava durante quei tre mesi alla Messa a Campomorto, distante diversi chilometri dalla sua abitazione. In tutta la sua vita, comunque, ricevette solo 5 volte la Comunione. In quanto all’epoca questa non era incoraggiata.

La storia di Alessandro e Maria

Alessandro Serenelli lavorava sodo nei campi, ma era anche abbastanza intelligente infatti sapeva sia leggere sia scrivere. L’uomo si recava spesso in paese dove andava ad acquistare le riviste, spesso con illustrazioni considerate al quanto audaci per l’epoca. Questo suscitava le proteste d’Assunta, la madre.

Alessandro si era invaghito di Maria Goretti da alcuni anni. Così inizio a insidiarla e corteggiarla, nonostante lei lo respingesse molto spesso. Un giorno le fece apertamente una proposta ardente, al suo rifiuto, lui la minacciò di morte, e lei ubbidì.

Il 5 luglio 1902, mentre i genitori di entrambi i ragazzi erano al lavoro nei campi, Maria era seduta sul pianerottolo e rammendava una camicia d’Alessandro. In quel momento lui lasciò il lavoro e s’avvio da casa. Invito Maria ad entrare e lei non si mosse. Lui così la trascino dentro con la forza per spingerla a un atto sessuale, ma lei lo respinse con tutte le sue forze. Così cieco dalla rabbia, lui iniziò a ferirla accoltellandola a morte. La ragazza venne trovata in una pozza di sangue e trasportata all’Ospedale di Nettuno. Ma purtroppo le 14 ferite con il punteruolo non gli permisero di sopravvivere. Così morì all’età di 11 anni.

Alessandro fu condannato a 30 anni di carcere, in quanto era minorenne. Il terzo anno durante la segregazione inizio a sognare Maria che gli porgeva dei fiori e ognuno di quello che gli donava si trasformava in una lingua di fuoco. Dopo 27 anni di carcere l’uomo pentito presto il suo lavoro come ortolano in vari conventi cappuccini.


La proclamazione a Santa

Il processo informativo per la beatificazione iniziò il 31 maggio del 1935. Il 25 marzo del 1945 Papa Pio XII riconobbe che la sua morte era stata un martirio in senso pino. Quindi il 27 aprile del 1947 iniziò il percorso di beatificazione presieduta dal Pontefice.

Dopo la beatificazione le vennero riconosciute due guarigioni miracolose quella di pleurite da Anna Grossi Musumarra e un grave ematoma di Giuseppe Cupo. La cerimonia di proclamazione per Maria Goretti si svolse il 24 giugno del 1950 alla presenza della madre che vide la cerimonia dal Palazzo Vaticano. Ed erano presenti anche i fratelli e le sorelle della Santa.

Il culto prevede la cerimonia nel ricordo della Santa e martire il 6 luglio.

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Preghiera a San Giuseppe

Preghiera a San Giuseppe

San Giuseppe è uno dei santi più “importanti” in tutta la comunità cattolica. La preghiera a San Giuseppe è una preghiera della confessione rivolta allo sposo della Beata Maria e del padre putativo di Gesù. Non si hanno delle notizie certe sull’origine di questa preghiera. Ma è certo che questa compare all’interno dell’enciclica Quamquam Pluries che era stata emanata nel 1889 da Leone XIII e che era dedicata alla devozione di San Giuseppe e del Santo Rosario.

La preghiera a San Giuseppe: come si decanta

Secondo quanto riportato dall’enciclica e successivamente con la traduzione della preghiera in italiano, questa dice:

“A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.

Deh! Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.

Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché sul tuo esempio, e mercè il tuo soccorso, possiamo vivere virtuosamente, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Così sia.”

Secondo quanto affermato dall’enciclica Quamquam pluries, la pia pronuncia della preghiera per San Giuseppe si dovrebbe dire per tutto il mese d’ottobre verso la fine del rosario. Inoltre, è di precetto la preghiera il 19 marzo nella Chiesa Latina.

In singola recitazione, la preghiera può essere detta ogni sette anni volta all’indulgenza.

Preghiera di San Giuseppe: i consigli del Papa sulla sua pronuncia

Papa Benedetto XVI ha incoraggiato le coppie sposate e i genitori a rivolgere una preghiera a San Giuseppe ogni qual volta si trovano in difficoltà. In quanto, secondo ciò che è stato detto dal Papa “Solo Dio può dare a Giuseppe la forza di credere all’angelo e tenere con sé Maria”.

Quindi nel momento in cui si sente il bisogno di migliorare in qualità di marito o di genitore, secondo Papa Benedetto XVI è necessario fare una preghiera a San Giuseppe.

Secondo quanto affermato da Papa San Giovanni Paolo II, Giuseppe dev’essere un modello di vita interiore. Papa Giovanni Paolo II ha voluto sottolineare come il silenzio del Santo sia più forte di mille parole.

I Vangeli parlano esclusivamente di quello che ha detto Giuseppe. Ma mai del suo silenzio, in un clima di contemplazione profonda, che lo porta a sostenere Maria e Gesù nel suo cammino.

La festa liturgica di San Giuseppe e sposo della Beata Vergine, confessore della fede si celebra il 19 marzo.

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Preghiera allo Spirito Santo

Preghiera allo Spirito Santo

Lo Spirito Santo nella religione cattolica è la terza trinità insieme a Dio e Gesù Cristo. L’invocazione dello Spirito Santo viene fatta in chiesa in alcune specifiche occasioni come ad esempio nel momento in cui si riceve il sacramento della Cresima.

L’invocazione alla Spirito Santo può essere anche un modo per riuscire ad avere un sostegno durante il proprio cammino di fede.

Esistono diversi modi per invocarlo, i tre principali sono: la Sequenza dello Spirito Santo, L’inno allo Spirito Santo e la Preghiera per Implorare lo Spirito Santo.

La sequenza dello Spirito Santo

La sequenza dello spirito Santo è una preghiera che si effettua più volte, almeno tre per riuscire a invocarlo nel momento in cui ci si trova in difficoltà, durante una crisi di fede, oppure nel caso in cui ci si voglia avvicinare maggiormente a Dio.

La Sequenza dello Spirito Santo si dice:

“Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo; nella calura, riparo; nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i sette santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona eterna gioia. Amen.”

Inno dello Spirito Santo

Un’altra preghiera che può essere fatta per invocare lo Spirito Santo e per riuscire a decantarne la sua forza e influenza è l’Inno dello Spirito Santo. Questa preghiera dedicata viene recitata così:

“O Spirito Creatore, vieni, le menti visita: di grazia colma l’anima di chi creasti provvido. Consolatore ottimo, dono del Dio altissimo, sorgente, fuoco, carità, consacrazione intima.

O donatore benefico di sette doni mistici sul labbro degli Apostoli le lingue tu moltiplichi. I nostri sensi illumina, d’amore i cuori penetra, rafforza i corpi deboli col tuo potente impeto.

Le forze ostili dissipa, dona la pace all’anima, con Te per guida, o Spirito, scampiamo dal pericolo. A noi rivela, o Spirito, il Padre e l’Unigenito, uniti a Te nell’intimo d’amore inestinguibile.

Sia gloria a Padre altissimo, al Vincitor degli inferi, all’increato Spirito negl’infiniti secoli. Amen.”

Preghiera per implorare lo Spirito Santo

Infine, tra le preghiere utilizzare per implorare lo Spirito Santo, infine troviamo un insieme di litanie che prevedono uniti all’implorazione anche 3 gloria al padre alla fine di ognuno.

Le preghiere per l’implorazione allo spirito Santo possono essere fatte in chiesa insieme ad altre persone. Oppure si può scegliere di recitarle anche nell’intimità della propria abitazione in solitaria.

Spesso le preghiere per implorare lo Spirito Santo possono essere recitate anche dopo il Rosario e dopo le litanie lauretane.

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Preghiere per immaginette defunti

preghiere per immaginette defunti :  davanti all’immaginetta dei nostri cari, quali preghiere fare?

Immaginette dei defunti

Sono delle delle immagini ricordo, che di solito l’ agenzia funebre da durante i funerali. Hanno l’immagine del defunto da un lato e dall’altro una piccola preghiera oppure un pensiero concordato con i cari della persona scomparsa.

Davanti a queste immagini, oltre a ricordare il nostro amico/parente, quale preghiera possiamo fare?

Padre apri loro la porta

Padre, apri loro la porta,
la porta del tuo cielo, la porta del tuo cuore;
a tutti i tuoi figli saliti da te
apri la porta della felicità.
Se non possono bussare alla tua porta
e se devono attendere,
bussiamo noi per loro,
con la nostra preghiera.
Padre, apri loro la porta,
poiché a chi bussa con perseveranza
hai promesso d’aprire;
e chiunque domanda è sicuro di ricevere.
Apri loro la tua casa,
tu che vuoi riempirla di tutti quelli che ami
e far loro gustare
la gioia di vivere insieme nella tua intimità.
Ammettili al banchetto
che per loro hai preparato fin dall’eternità,
perché possano festeggiare
le nozze di tuo Figlio con l’umanità.

Padre perdona loro

Perdona ai tuoi figli, che riprendi con te,
le colpe della loro vita, tutto quello che ti è spiaciuto,
quello che ti ha offeso, il male che hanno commesso,
il bene che non hanno fatto.
Padre, perdonali, poiché sei loro Padre,
e nella tua bontà desideri cancellare
il più possibile tutto quello che ha macchiato,
offuscato il loro volto.
Tu che conosci a fondo la nostra fragilità,
e che capisci così bene i nostri momenti difficili,
perdona ai nostri defunti i loro peccati di debolezza,
i loro peccati occasionali.
Tu hai saputo apprezzare la loro buona volontà
attraverso i loro errori e smarrimenti;
che il tuo perdono risponda alle buone intenzioni
rimaste incompiute.
Tu ci hai rivelato com’è grande la tua gioia
quando puoi perdonare: rallegrandoti
d’accordare il tuo perdono, condividi questa gioia
con quelli che l’attendono

Abbi pietà

Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che la morte ha spogliato
del vestito di carne terrena;
accorda loro l’abito festivo
per il banchetto eterno.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro per i quali ti sei offerto
in sacrificio sulla croce;
associali al tuo trionfo
sul peccato e sulla morte.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che hanno potuto presentarti s
oltanto povertà e miseria;
riempi il loro cuore della tua ricchezza,
dei tuoi tesori di vita divina.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che si sono abbandonati
con tutto il loro essere alla tua bontà;
che siano colmati del tuo amore,
della tua felicità infinità

Preghiera per genitori defunti

O Dio, che ci comandi di onorare il padre e la madre, apri le braccia della tua misericordia a mio padre (mia madre) defunto(a): perdona i suoi peccati, e fa’ che un giorno possa rivederlo(a) con gioia nella luce della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera parenti e persone care

Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera di misericordia

Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione,
che ci ami di eterno amore e trasformi l’ombra della morte
in aurora di vita, ascolta le nostre preghiere.
Sii tu, o Signore, il nostro rifugio e conforto,
perché dal lutto e dal dolore siamo sollevati
alla luce e alla pace della tua presenza.

Ascolta le preghiere che ti rivolgiamo
nel nome del tuo diletto Figlio,
Che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ci ha ridato la vita;
e fa che al termine dei nostri giorni
possiamo andare incontro a lui,
per riunirci ai nostri fratelli nella gioia senza fine,
là dove ogni lacrima sarà asciugata
e i nostri occhi vedranno il tuo volto.

Per Cristo nostro Signore.

Preghiere

Vergine della notte

Vergine della notte  è una delle più belle e toccanti preghiere dedicate alla Vergine Maria, madre di Gesù Cristo nostro Signore. E’ un’invocazione ardente di fede e di speranza scritta da Monsignor Antonio Bello, meglio conosciuto come “Don Tonino”, nato ad Alessano, paesino del Salento vicino Lecce, nel 1935 e morto nella sua amata Molfetta nel 1993. Egli è stato, dal 1982, vescovo della diocesi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e, poco dopo, vescovo della diocesi di Ruvo.

Vergine della notte

Il mons. Vito Angiuli ha realizzato, di recente, un’opera meritoria, raccogliendo tutti gli scritti inediti di Antonio Bello elaborati nel periodo che precede la sua ordinazione episcopale conferitagli dall’arcivescovo di Lecce, Monsignor Mincuzzi, il 30 Ottobre 1982.

“Appassionato sognatore di Dio” e “precursore di Papa Francesco”, per citare le parole dell’Angiuli, egli sempre volle essere e fu “il vescovo degli ultimi”. Durante il suo vescovado, infatti, tutte le parrocchie della diocesi si impegnarono a prendersi cura dei bisognosi e dei dimenticati, attraverso la creazione di diversi gruppi Caritas e di una comunità di recupero per i tossicodipendenti.

Importante fu poi il suo ruolo nel movimento cattolico per la pace Pax Christi: si batté sempre fortemente contro gli interventi bellici e nel 1992 si rese protagonista di un pellegrinaggio a piedi fino a Sarajevo, allora cinta d’assedio dai serbi, in piena guerra civile.  Il suo sogno era in effetti quello di una Chiesa missionaria, che si impegna attivamente a favore degli emarginati, la “Chiesa del grembiule”, per dirla con le parole di Tonino.

Preghiera Vergine della notte

 

Santa Maria, Vergine della notte, 

noi t’imploriamo di starci vicino 

quando incombe il dolore, irrompe la prova, 

sibila il vento della disperazione, 

o il freddo delle delusioni o l’ala severa della morte. 

Liberaci dai brividi delle tenebre. 

Nell’ora del nostro calvario, 

Tu, che hai sperimentato l’eclissi del sole, 

stendi il tuo manto su di noi,

sicché, fasciati dal tuo respiro, 

ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà. 

Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati. 

Riempi di presenze amiche e discrete

il tempo amaro di chi è solo. 

Preserva da ogni male i nostri cari 

che faticano in terre lontane e conforta, 

col baleno struggente degli occhi, 

chi ha perso la fiducia nella vita. 

Ripeti ancora oggi la canzone del Magnificat, 

e annuncia straripamenti di giustizia 

a tutti gli oppressi della terra. 

Se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi 

le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l’aurora. 

Così sia.

 

 

Preghiere

Consacrazione a Maria

Consacrazione a Maria :  Consacrarsi a Maria vuol dire in primo luogo accettarla quale vera madre, ispirandosi a quanto fece Giovanni sotto la croce. In un dialogo particolarmente toccante, Gesù affida il suo apostolo Giovanni a Maria, dicendogli: “Giovanni, ecco tua madre”. Maria ha assunto quell’incarico su di sé in maniera estremamente seria e intensa, giacché Giovanni rappresenta l’intero genere umano.

Pertanto, come una madre terrena segue sempre il proprio figlio, anche rimproverandolo se necessario e riconducendolo sulla retta via, così anche Maria dal Regno dei Cieli ci segue ovunque, se sappiamo accoglierla nel nostro cuore.

Consacrarsi al Cuore Immacolata di Maria Vergine significa anche sforzarsi di emularne le virtù. Maria incarna l’umiltà, lo spirito di sacrificio, l’obbedienza, l’abnegazione: ha aperto il suo cuore allo Spirito Santo e ha avuto fiducia nella promessa dell’Angelo. La sua straordinaria sensibilità e intelligenza l’ha portata a riflettere in modo profondo su tutto ciò che le capitava. Ha assolto gioiosamente e impeccabilmente il suo dovere di moglie e madre. E’ stato con suo figlio Gesù fino al giorno estremo, non smettendo mai di sperare nella Resurrezione.

La consacrazione a Maria può realizzarsi meglio in un santuario mariano, attraverso la celebrazione dell’Angelus, al cospetto di un sacerdote, e alcune preghiere specifiche.

Storicamente vi sono state non solo, com’è ovvio, consacrazioni individuali, ma anche di intere nazioni: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656; per l’Italia si deve attendere invece il 1959.

ATTO DI AFFIDAMENTO A MARIA

«Ricevimi, o madre, maestra e regina Maria, fra quelli che ami, nutri, santifichi e guidi nella scuola di Gesù Cristo, divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio
i figli che egli chiama e per essi hai preghiera, grazia, luce e conforti speciali.
II mio Maestro, Gesù Cristo, si è consegnato totalmente a te, dall’incarnazione all’ascensione; questo è per me dottrina,
esempio e dono ineffabile:
anch’io mi rimetto pienamente nelle tue mani.
Ottienimi la grazia di conoscere, imitare, amare sempre più il Maestro divino, Via, Verità e Vita. Presentami tu a Gesù: sono indegno peccatore, non ho altri attestati per venire accolto
nella sua scuola che la tua raccomandazione.
Illumina la mia mente, fortifica la mia volontà, santifica il mio cuore,
perché possa profittare di tanta misericordia e possa concludere al fine:
“Vivo io, ma non più io, bensì vive in me Cristo”»

Beato Giacomo Alberione

Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

Vergine di Fatima, Madre di Misericordia, Regina del Cielo e della Terra, rifugio dei peccatori, noi aderendo al Movimento Mariano, ci consacriamo in modo specialissimo al tuo Cuore Immacolato. Con questo atto di consacrazione intendiamo vivere con Te e per mezzo di Te tutti gli impegni assunti con la nostra consacrazione battesimale; ci impegnamo altresì ad operare in noi quell’interiore conversione tanto richiesta dal Vangelo, che ci distacchi da ogni attaccamento a noi stessi e ai facili compromessi col mondo per essere, come Te, solo disponibili a fare sempre la Volontà del Padre.

E mentre intendiamo affidare a Te, Madre dolcissima e misericordiosa, la nostra esistenza e vocazione cristiana, perché Tu ne disponga per i Tuoi disegni di salvezza in quest’ora decisiva che grava sul mondo, ci impegnamo a viverla secondo i Tuoi desideri, in particolare per quanto riguarda un rinnovato spirito di preghiera e di penitenza, la partecipazione fervorosa alla celebrazione dell’Eucarestia e all’apostolato, la recita quotidiana del Santo Rosario ed un riguarda un rinnovato spirito di preghiera e di penitenza, la partecipazione fervorosa alla celebrazione dell’Eucarestia e all’apostolato, la recita quotidiana del Santo Rosario ed un austero modo di vita, conforme al Vangelo, che sia a tutti di buon esempio nell’osservanza della Legge di Dio, nell’esercizio delle virtù cristiane, specialmente della purezza. Ti promettiamo ancora di essere uniti al Santo Padre, alla Gerarchia ed ai nostri Sacerdoti, così da porre una barriera al processo di contestazione del Magistero, che minaccia le fondamenta stesse della Chiesa.

Sotto la Tua protezione vogliamo anzi essere gli apostoli di questa, oggi tanto necessaria, unità di preghiera e di amore al Papa, su cui invochiamo da Te una speciale protezione. Infine Ti promettiamo di condurre le anime con cui veniamo a contatto, in quanto ci è possibile, ad una rinnovata devozione verso di Te. Consapevoli che l’ateismo ha fatto naufragare nella fede un gran numero di fedeli, che la dissacrazione è entrata nel Tempio santo di Dio, che il male ed il peccato sempre più dilagano nel mondo, osiamo alzare fiduciosi gli occhi a Te, Madre di Gesù e Madre nostra misericordiosa e potente, ed invocare ancora oggi ed attendere da Te la salvezza per tutti i Tuoi figli, o clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria. 
– con approvazione ecclesiastica – 

Atto di consacrazione dei malati a Maria

A O Madre clemente e pia, la cui anima fu trapassata dalla spada del dolore (cfr. Luc. 2, 35), eccoci, noi poveri malati, accanto a te, sul Calvario del tuo Gesù. 
Eletti alla sublime grazia della sofferenza e desiderosi di compiere anche in noi quel che manca alla passione di Cristo, a pro del corpo di lui che è la Chiesa (cfr. Col. 1, 24), noi consacriamo a te le nostre persone e le nostre pene, affinché tu ponga le une e le altre sull’altare della Croce del tuo divin Figlio, umili ostie di propiziazione per la salute spirituale nostra e dei fratelli. 
Accogli, o Madre addolorata, questa nostra consacrazione, e convalida nei nostri cuori la grande speranza che, come siamo partecipi dei patimenti di Cristo, così possiamo aver parte al suo conforto nella presente e nella eterna vita. Così sia! 

Atto di consacrazione della famiglia alla Vergine SS. della Mercede

Dègnati, o dolcissima Vergine della Mercede, di visitare con il tuo divin Figlio, questa casa che da oggi in poi è tua; e ricolma i fortunati tuoi figli che vi abitano delle celesti grazie e dei singolari favori che costantemente concedi alle famiglie consacrate al tuo tenero cuore di Madre.
Tu stessa, o Sovrana Redentrice degli schiavi, hai manifestato che desideri e vuoi regnare nelle famiglie. Perciò questa famiglia tutta, ascoltando la tua voce, risponde premurosa alla tua chiamata e contrariamente all’abbandono e all’indifferenza di tante famiglie, ti proclama, o carissima Madre della Mercede, sua amabile Regina e ti consacra interamente le sue gioie, le sue fatiche, le sue tristezze, il suo presente ed il suo avvenire.
Benedici dunque i presenti, benedici gli assenti, benedici anche o amorosa Madre, i nostri cari defunti. Prendi dimora in questa tua casa, te ne supplichiamo per gli acerbissimi dolori che soffristi ai piedi della croce; stabilisci in essa il tuo dolce regno ed il dominio della tua carità e del tuo amore, della tua bontà e delle tue misericordie.
Vieni, o Signora, e regna in questa casa; vieni e comanda in essa come Madre, come Regina, come Padrona. Tutto qui è tuo, tutto ti appartiene.
Allontana tutto ciò che ti disgusta, correggi tutti i difetti che vedi in essa, ispira in essa l’amore casto e l’osservanza delle sante leggi, infondi in tutti i suoi membri lo spirito di fede e di pietà, di fortezza e di purezza.
Fa, o Signora, che la mansuetudine, la pazienza, l’umiltà, il distacco ed il disprezzo per le folli vanità, e tutte le altre virtù che furono tue prerogative, formino anche la delizia di questa famiglia.
Aprici, o Signora, il tuo dolce manto di Madre e come in un’arca di salvezza custodisci sotto di esso tutti i componenti di questa famiglia che sono tuoi fino alla vita eterna.
Viva sempre amata, benedetta e glorificata tra noi la Vergine SS. della Mercede, unitamente al cuore vittorioso di Gesù. Amen
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Preghiere

Fiducia in Dio Padre : preghiera

fiducia in dio padre

Fiducia in Dio Padre :  La Fiducia in Dio Padre rappresenta naturalmente il cardine della vita cristiana.

Fiducia in Dio Padre

E’ un concetto, di conseguenza, antico quanto il cristianesimo stesso e le sue origini si individuano infatti nei Vangeli, soprattutto nelle parabole, le quali rappresentano, nel quadro delle Sacre Scritture, un mezzo molto importante per veicolare questo messaggio.

Le parabole sono dei racconti riguardanti messaggi importanti che Gesù vuole trasmettere agli uomini, caratterizzate da un discorso calato nella vita pratica per facilitare la comprensione: esse spiegano una verità di fede non con un ragionamento teologico, ma mediante un linguaggio semplice quale può essere quello di una piacevole e avvincente narrazione.

Si possono riportare a tal proposito due parabole sulla Divina Provvidenza, l’una tratta dal Vangelo di Luca e l’altra da quello di Matteo.

La prima è la seguente: “In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”. Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”.

E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”.

Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?

E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.

Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.

Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

E quello che hai preparato di chi sarà?

Così è di chi accumula tesori per sé, e non si arricchisce davanti a Dio”.

Dal Vangelo di Matteo: “

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?

Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?

E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.

Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?

Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.”

Sono delle parabole attualissime, nel mondo moderno dominato dalla tecnologia e dal calcolo: capacità senz’altro utilissime e apprezzabili, ma che rischiano di soffocare l’Amore e la Fiducia.

fiducia in dio padre

fiducia in dio padre

Il Signore, in queste due parabole vuole esprimere un messaggio molto profondo: se, come si dice in Matteo, Egli ha creato gli uccelli del cielo, ha vestito i gigli del campo, come può dimenticarsi dell’uomo? In altri termini, Dio è Padre nel senso proprio del termine e, come un padre terreno provvede ai propri figli sforzandosi di non far mancare loro nulla, così Egli è sempre con le sue creature e se ne prende cura.

PREGHIERA DI ABBANDONO
(Charles de Foucauld)

Padre, mi affido alle tue mani,
disponi di me secondo la tua volontà, qualunque essa sia.
Io ti ringrazio. Sono disposto a tutto.
Accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me
e in tutte le tue creature. Non desidero nient’altro, Padre.
Ti affido la mia anima, te la dono con tutto l’amore di cui sono capace,
perché ti amo e sento il bisogno di donarmi a te di rimettermi fra le tue mani,
senza limiti, senza misura, con una fiducia infinita
perché tu sei mio Padre

ATTO DI CONFIDENZA IN DIO

(San Claudio De La Colombière)

Mio Signore e Dio, io sono così convinto che Tu hai cura di tutti quelli che sperano in Te e che niente può mancare a coloro che aspettano tutto da te, che ho deciso, per l’avvenire, di vivere senza alcuna preoccupazione e di riversare su di Te ogni mia inquietudine.

Gli uomini possono spogliarmi di tutti i beni e del mio stesso onore; le malattie possono privarmi delle forze e dei mezzi per servirti; col peccato posso smarrire perfino la tua grazia, ma non perderò mai e poi mai la mia fiducia in Te. La conserverò fino all’estremo della mia vita e il demonio, con tutti i suoi sforzi, non riuscirà mai a strapparmela.

Altri aspettino pure la loro felicità dalle ricchezze e dal loro ingegno; facciano anche affidamento sull’innocenza della loro vita, sui rigori delle loro penitenze, sulla quantità delle loro opere buone e sul fervore delle loro preghiere; per me tutta la mia confidenza è la mia stessa confidenza; confidenza che non ha mai ingannato nessuno.

Ecco perché ho l’assoluta certezza di essere eternamente felice, perché ho l’incrollabile fiducia di esserlo e perché lo spero unicamente da Te.
Per mia triste esperienza devo purtroppo riconoscere di essere debole ed incostante; so quanto le tentazioni possono contro le virtù più affermate; eppure nulla, finché conserverò questa ferma fiducia in Te, potrà spaventarmi; starò al riparo da ogni disgrazia e sarò certo di continuare a sperare, perché spero questa stessa immutabile speranza.

Infine, mio Dio, sono intimamente persuaso che non sarà mai troppa la fiducia che ho in Te e che, ciò che otterrò da Te, sarà sempre al di sopra di ciò che avrò sperato.

Spero anche, Signore che Tu mi sorreggerai nelle facili debolezze; mi sosterrai negli assalti più violenti; farai trionfare la mia fiacchezza sopra i miei temuti nemici. Ho tanta fiducia che Tu mi amerai sempre e che anche io, a mia volta, ti amerò per sempre. E per portare al più alto grado questa mia fiducia, o mio Creatore, io spero Te da Te stesso, per il tempo e per l’eternità.

Preghiere

Preghiere di liberazione contro il maleficio

preghiera contro il maleficio

Preghiere di liberazione : Contro il maleficio
L’uomo deve costantemente difendersi dal male, che ha sempre insidiato le vite dei popoli e delle nazioni, e che costituisce un problema non solo pratico, ma anche teologico e filosofico, al quale probabilmente non si riuscirà mai a dare una risposta soddisfacente.

Perché esiste il male? Non lo sappiamo, ma certamente esiste, in varie forme. Una di esse è il maleficio, cioè un atto malvagio verso qualcuno compiuto tramite maledizione, malocchio, fattura, vodoo, ecc..

Difendersi dai pericoli del male è però importante a maggior ragione nella vita del cristiano, che è bersaglio particolare delle tentazioni maligne e dei malefici.

Preghiere di liberazione : Contro il maleficio

Tuttavia, non dobbiamo scoraggiarci, perché se viviamo per Gesù Cristo e la Beata Maria Vergine, seguendo i loro precetti, allora non c’è da temere, perché ovviamente la Grazia del Signore è enormemente più grande dei malefici.

Uno degli strumenti più preziosi (e spesso sottovalutati) che abbiamo per invocare la Grazia di Dio e per comunicare con Lui è la preghiera.

preghiera contro il maleficio

preghiera contro il maleficio

Ve ne sono diverse pensate specificamente per liberarci dal male e combatterlo.

A GESU’ SALVATORE

Gesù Salvatore,
Signore mio e Dio mio,
che con il sacrificio della Croce ci hai redenti
e hai sconfitto il potere di satana,
ti prego di liberarmi /(di liberare me e la mia famiglia)
da ogni presenza malefica
e da ogni influenza del maligno.

Te lo chiedo nel Tuo Nome,
te lo chiedo per le Tue Piaghe,
te lo chiedo per il Tuo Sangue,
te lo chiedo per la Tua Croce,
te lo chiedo per l’intercessione
di Maria Immacolata e Addolorata.

Il Sangue e l’acqua
che scaturiscono dal tuo costato
scendano su di me/(noi) a purificarmi (purificarci)
a liberarmi/(liberarci) a guarirmi/(guarirci).
Amen

PREGHIERA ALLA REGINA DEL CIELO
(S. Pio X)

O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli,
a te che hai ricevuto da Dio
il potere e la missione di schiacciare la testa a Satana,
noi chiediamo umilmente di mandarci le legioni celesti,
perché al Tuo comando inseguano i demoni,
li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia
e li respingano nell’abisso
Amen.

PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo,
difendici nella battaglia
contro le insidie e la malvagità del demonio,
sii nostro aiuto.

Te lo chiediamo supplici
che il Signore lo comandi.

E tu, principe della milizia celeste,
con la potenza che ti viene da Dio,
ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione della anime.
Amen

PREGHIERA di LIBERAZIONE

O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per l’intercessione e con l’aiuto degli arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, perché i nostri fratelli e sorelle siano liberati dal maligno.

Dall’angoscia, dalla tristezza, dalle ossessioni. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dall’odio, dalla fornicazione, dalla invidia. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dai pensieri di gelosia, di rabbia, di morte. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni pensiero di suicidio e aborto. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni forma di sessualità cattiva. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dalla divisione di famiglia, da ogni amicizia cattiva. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni forma di maleficio, di fattura, di stregoneria e da qualsiasi male occulto. Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.

Preghiamo:
O Signore che hai detto: “Vi lascio la pace, vi do’ la mia pace”, per l’intercessione della Vergine Maria, concedici di essere liberati da ogni maledizione e di godere sempre della tua pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREGHIERA CONTRO IL MALE

Kíríe eleison. Signore Dio nostro, o sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente, tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua sola volontà; tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli.

Tu che sei dottore e medico delle nostre anime: tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti chiediamo e ti invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica, e ogni influenza maligna, ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo (nome).

Fa’ che in cambio dell’invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità; tu, Signore che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa l’Angelo della pace, forte e protettore dell’anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose; così che sotto di te il tuo supplice protetto con gratitudine ti canti: “Il Signore è il mio soccorritore e non avrò timore di ciò che potrà farmi l’uomo”.

E ancora: “Non avrò timore del male perché tu sei con me, tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore della pace, padre dei secoli futuri”.

Sì, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo servo (nome) da ogni danno o minaccia proveniente da maleficio, e proteggilo ponendolo al di sopra di ogni male; per l’intercessione della più che benedetta, gloriosa Signora la Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dei risplendenti Arcangeli e di tutti i tuoi santi.
Amen.

O Cuore Eucaristico di Gesù, per quella fiamma d’amore di cui ardesti nel momento solenne nel quale tutto a noi ti donavi nella Santissima Eucaristia, umilmente ti supplichiamo a degnarti di liberarci potentemente e di custodirci incolumi da ogni potestà, laccio, inganno e malvagità degli spiriti infernali.Così sia.

Preghiere

Madonna del Divino Amore : storia e preghiera

madonna del divino amore roma

Madonna del Divino Amore : Il nome “Madonna del Divino Amore” richiama subito alla mente lo straordinario dipinto di Raffaello Sanzio, oggi conservato nel Museo di Capodimonte a Napoli, in cui la Madonna, assistita da Sant’Elisabetta, porta in braccio il Bambin Gesù che gioca con San Giovannino, mentre sullo sfondo si intravede San Giuseppe.

madonna del divino amore

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Madonna del Divino Amore

Questo titolo, tuttavia, si riferisce anche a un culto mariano afferente al santuario del Divino Amore situato in Castel di Leva, 12 km a sud di Roma, nelle campagne dell’Agro Romano, ed esprime il rapporto inscindibile e complementare tra Maria e lo Spirito Santo, suo divino Sposo.

Le origini del santuario vanno ricercate in un antico dipinto raffigurante la Vergine che tiene in grembo Gesù Bambino, all’ombra della colomba simbolo dello Spirito Santo (donde il titolo attribuito a tale culto).

madonna del divino amore roma

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L’immagine, che risale a fine XIII-inizi XIV secolo, si trovava su una torre facente parte delle mura di Castello dei Leoni, da cui proviene il toponimo (deformato) Castel di Leva.

Secondo la tradizione, nel 1740, il castello, già diroccato e distrutto da un terremoto, fu visitato da un viandante che, smarritosi tra le aride campagne romane, vi si recò per chiedere aiuto.

Improvvisamente un branco di cani incominciò ad abbaiare furiosamente e ad accerchiare il pellegrino, il quale, resosi conto solo allora dell’immagine sacra posta sulla torre, chiese la grazia alla Madonna.

Subito dopo l’invocazione, le bestie si ritrassero e fuggirono. Il racconto del viandante si diffuse rapidamente e da allora quel luogo diventò meta di pellegrinaggio.

PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII
ALLA VENERATA IMMAGINE DELLA
«MADONNA DEL DIVINO AMORE»*
Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo – Domenica, 13 novembre 1949

Non tanto ad acclamare, diletti figli e figlie, quanto a pregare, sì, a pregare, vi trovate qui raccolti in un così intenso fervore di fede, che è già da sè solo insigne grazia impetratavi in quest’ora da Colei che è dispensiera di grazie.
A pregare ci troviamo qui uniti. E la nostra comune preghiera giunga al cuore della cara Madonna del Divino Amore, così ardente da commuoverla sui nostri mali e da ottenerci con la sua potentissima intercessione grazie di salvezza e di pace.
Tu sai, o Maria, i bisogni di questo popolo e di tutta la Chiesa. Gli errori delle menti: Tu li dissipi, maestra di verità, Sede della Sapienza. Gli errori del cuore: Tu li plachi, correggendo i costumi, ispirando l’aborrimento del vizio e della colpa, l’amore della virtù, la passione del bene.
Perchè la comunità sia felice, ottieni ad ognuno il santo timor di Dio, la fede viva nelle opere, la speranza dei beni che non passano, la carità che si eterna con Dio.
Ottieni alle famiglie la fedeltà, la concordia, la pace; infondi o conferma nei reggitori della cosa pubblica la piena consapevolezza della loro responsabilità, dei loro stretti obblighi nei riguardi della religione, della morale, del bene temporale di tutti.
E come sulle anime, così, o Maria, si spanda la tua misericordia su tutti i mali che affliggono questo popolo e la intiera famiglia cristiana. Pietà ti prenda dei poveri, dei carcerati, dei perseguitati per la giustizia, degli sventurati di ogni nome.
Salve, o Maria! Madre degli esuli erranti quaggiù; loro vita, loro dolcezza, loro speranza. Madre del divino Amore, conserva nei tuoi figli il fuoco di questo amore divino; ravvivalo nei cuori fervorosi, rianimalo nei cuori tiepidi, riaccendilo nei cuori degl’indifferenti che lo hanno lasciato spegnere; rigenera alla vita di questo amore le povere anime che l’hanno perduta per il peccato.
E su tutti, quanti qui ti supplicano, scenda, Madonna del Divino Amore, larga, consolatrice, la tua materna benedizione.

PREGHIERA ALLA MADONNA DEL DIVINO AMORE

O bella Vergine Immacolata Maria, Madre di Dio e Madre nostra, O MADONNA DEL DIVINO AMORE, a Te rivolgiamo la nostra fiduciosa preghiera per le grazie di cui abbiamo bisogno. Tutto Tu ci puoi ottenere, Tu che meritasti di sentirti salutare dall’Angelo di Dio: AVE GRATIA PLENA!

Si, o Maria, veramente Tu sei piena di grazia, perchè il Tuo celeste Sposo, lo Spirito Santo, col Suo Divino Amore, fin dalla Tua concezione è venuto in Te, Ti ha preservata dalla colpa e conservata immacolata; è ritornato sopra di Te nell’Annunciazione et Ti ha resa Madre di Gesù lasciando intatta la Tua Verginità; su Te si è posato ancora nel giorno della Pentecoste, riempiendoti dei suoi sette doni, sicchè Tu sei tesoriera e fonte delle divine grazie.

Tu dunque, Madre dolcissima del Divino Amore, ascolta le nostre suppliche: GRAZIA MADONNA!

Assicura all’Italia e al mondo la pace, fa trionfare il Tuo Amore, proteggi il Papa, raduna nell’unità perfetta voluta dal Tuo Divin Figlio tutti i cristiani.

Illumina con la luce del S. Vangelo coloro che ancora non credono, converti a Dio i poveri peccatori, dona anche a noi la forza per piangere i nostri peccati e vincere d’ora in poi le tentazioni, rischiaraci la mente per seguire sempre la via del bene, aprici alfine, o Maria, quando Dio ci chiamerà, la porta del Cielo.
Ed intanto, Tu che ci vedi gementi e piangenti in questa valle di lacrime, soccorrici nelle nostre miserie, conservaci la rassegnazione nelle inevitabili croci della vita, guarisci o Madre di grazia, le nostre infermità, ridona la salute ai malati che a Te ricorrono.

Solleva, o Maria, e libera dalle lore pene le anime sante del Purgatorio, specialmente quelle affidate all’Opera dei Suffragi del Santuario e le vittime di tutte le guerre.

Guarda maternamente e proteggi le opere del Tuo Santuario del Divino Amore, e a noi Tuoi figli, concedi, dolcissima Madre, di poterti sempre lodare e che il nostro cuore sia tanto acceso del Divino Amore in vita, da porterne godere in eterno in Cielo. Amen.

Preghiere

Preghiera Tu sei mia Madre

preghiera tu sei mia madre

Tu sei mia madre : è certamente una delle più belle preghiere che si possano rivolgere a Maria.

Si tratta del Memorare di Francesco di Sales (Thorens-Glières, 1567-Lione, 1622), proclamato Santo nel 1665 da papa Alessandro VII e annoverato tra i Dottori della Chiesa.

Nato da un’antica famiglia aristocratica originaria della Savoia, Francesco ricevette un’ottima istruzione e si formo nell’Università di Padova, dove decise di intraprendere la carriera ecclesiastica, contrastando le intenzioni del padre, il quale invece avrebbe preferito per lui la carriera giuridica.

preghiera tu sei mia madre

preghiera tu sei mia madre

Ordinato sacerdote nel 1593, fu mandato nel Chiablese, la regione settentrionale della Savoia roccaforte dei calvinisti, che egli riuscì a convertire in gran numero, impegnandosi intensamente nella predicazione e nella carità.

Non deve stupire troppo che San Francesco sia riuscito a creare una preghiera così bella e potente: egli era un uomo di profonda cultura, autore di opere letterarie fondamentali come “Introduzione alla vita devota” (Filotea) e “Trattato dell’amore di Dio”.

Ancora più profonda era la sua devozione alla Madonna.

I sentimenti espressi in queste parole rendono tale preghiera un potente mezzo di liberazione interiore e di intercessione presso la Beata Vergine, secondo la solita via: arrivare a Gesù attraverso Maria.

Preghiera TU SEI MIA MADRE

Ricordati e rammentati, o dolcissima Vergine,
che Tu sei mia Madre e che io sono Tuo figlio;
che Tu sei potente
e che io sono poverissimo, timido e debole.
Io Ti supplico, dolcissima Madre,
di guidarmi in tutte le mie vie,
in tutte le mie azioni.
Non dirmi, Madre stupenda, che Tu non puoi,
poiché il Tuo amatissimo Figlio
Ti ha dato ogni potere, sia in cielo che in terra.
Non dirmi che Tu non sei tenuta a farlo,
poiché Tu sei la Mamma di tutti gli uomini
e, particolarmente, la mia Mamma. Se Tu non potessi ascoltare,
io Ti scuserei dicendo :
“è vero che è mia Mamma e che mi ama come Suo figlio,
ma non ha mezzi e possibilità per aiutarmi”.
Se Tu non fossi la mia Mamma,
io avrei pazienza e direi :
“ha tutte le possibilità di aiutarmi,
ma, ahimé, non è mia Madre
e, quindi, non mi ama”.
Ma invece no, o dolcissima Vergine,
Tu sei la mia Mamma
e per di più sei potentissima.
Come potrei scusarti se Tu non mi aiutassi
e non mi porgessi soccorso e assistenza?
Vedi bene, o Mamma,
che sei costretta ad ascoltare
tutte le mie richieste.
Per l’onore e per la gloria del Tuo Gesù,
accettami come Tuo bimbo
senza badare alle mie miserie
e ai miei peccati.

Libera la mia anima e il mio corpo
da ogni male e dammi tutte le Tue virtù,
soprattutto l’umiltà.

Fammi regalo di tutti i doni, di tutti i beni e
di tutte le grazie che piacciono
alla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo

(San Francesco di Sales)

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